13 ottobre 2009

Greystorm



Alla fine è arrivato Greystorm, ed io mi sono finalmente deciso a fare qualche "recensione" di quello che leggo (per chi lo sta pensando ebbene si, ultimamente ho prodotto poco per il semplice fatto che mi è ricominciata l'università, ho poca voglia dovuta a pensieri che non vogliono levarsi di torno, e la poca voglia lavorativa che ho l'ho spesa tutta nel cercare algoritmi per il calcolo delle collisioni tra 2 oggetti, cosa che tra l'altro non mi è riuscita...).
Torniamo comunque a parlare di Greystorm.

Greystorm nasce con questo primo numero come un'altra delle miniserie Bonelliane: dopo Caravan (che sto seguendo tuttora con crescente interesse :D) mi sono apprestato a prendere questo primo numero: dietro una copertina dal tratto particolare, che sembra dipinta a piccole pennellate, si nasconde una storia dall'ambientazione ottocentesca, il tutto mescolato (e forse ispirato) al mondo di Jules Verne (di questi particolari si vede qualcosa, anche se nei prossimi numeri ci si prospetta qualcosa di più).
Il disegno del mezzo volante presente in copertina non poteva trarre in inganno.

La storia (di Antonio Serra) è accompagnata e narrata da bellissime tavole (matite di Simona Denna e chine di Francesca Palomba), che rendono la lettura veramente piacevole!
All'inizio si rimane un po' spaesati, non si riesce a capire bene chi sia il personaggio principale, quale sia la sua personalità, come vede le cose, ma l'autore comincia piano piano a farci vedere come stanno le cose, chi è la mente e chi il braccio. Il personaggio, che da poi il nome alla testata (non una mia testata, intendo il fumetto XD), si chiama Robert Greystorm, e come può suggerire la copertina, un certo grado di egocentrismo lo possiede.
Lui è il geniaccio di questo racconto, quello che ha le idee brillanti, rivoluzionarie. Per un certo verso mi pare un Leonardo da Vinci modernizzato, sempre preso a costruire macchine improbabili.

Senza aticiparvi nulla sulla trama, vi posso dire che come personaggio mi pare buono, per quanto possa essere chiaro dopo la lettura del primo numero della serie, furbo, intelligente ma quasi altrettanto distaccato dalle persone (almeno la maggior parte sembra). E come ogni personaggio del genere ci vuole qualcuno da fargli da "spalla", da compagno, e chi se non il suo migliore amico?

Sembra uno schema già visto, quasi ricorrente ormai... ma dove?
Dai su, vi do un aiutino: personaggio principale intelligente, senza molti rapporti personali, occhi che sembrano sempre guardare oltre, con un migliore amico sempre affidabile... ah già dimenticavo il bastone! Il bastone è importante XD
Come forse avrete capito mi riferisco ad House, il mitico Gregory House: analizzando un po' sembra che sia un altro personaggio di stampo Housiano (me lo passate come termine?), che devo dire, io apprezzo e non poco.

Cosa vi posso dire in conclusione?
Che mi sono divorato il suddetto numero in meno della metà del mio viaggio in treno, e nell'altra parte me lo sono riletto a pezzi. Si legge bene, e piacciono le storie fantastiche, con un tratto un po' gotico forse, allora il tutto potrebbe essere di vostro gradimento.
Per quanto mi riguarda io sono un divoratore di fumetti e quindi quello che posso compro e leggo (fino a quando non avrò riempito ogni angolo possibile del mio spazio vitale).
Io ve lo consiglio. Almeno prendete il numero uno e giudicate poi voi. Poi un numero uno non fa mai male in una collezione :)
Io invece vedrò di proseguire e prendere altri numeri, e vedere poi se proseguire questa serie fino alla conclusione dei suoi 12 numeri o fermarmi prima.

Alla prossima!
Odino
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